Clarice Pecori-Giraldi è una donna da start-up, oppure (come spesso ama dire di se stessa) da casi estremi ed estremi rimedi. Un inizio decisamente interessante.
Il suo recente arrivo (in realtà un ritorno) alla direzione generale di Chistie's Italia lo conferma, poiché coincide con un'importante rivoluzione nella strategia della più antica casa d'aste londinese.



Anzitutto la riorganizzazione dell'ufficio milanese e l'apertura della nuova sede in via dei Bossi 4, che diventerà il punto di snodo degli oggetti più importanti, destinati a essere esitati nelle sedi Christie's di tutto il mondo.
«La novità sta proprio nel voler collegare di più il mercato italiano con quello internazionale, alzando al massimo il livello e la qualità delle proposte: come dire che gli esemplari da museo di ambito francese, olandese, inglese o dell'est andranno all'incanto nelle sedi di Londra, New York, Hong Kong, mentre per quelli italiani si organizzeranno aste a Milano a palazzo Clerici».
Ma anche i dipartimenti saranno dislocati per mezza Europa: quello dei mobili antichi farà capo a Parigi, quello di pittura antica sotto la guida di Marco Riccomini resterà a Milano, a Roma quello di gioielli e argenti diretto da Francesco Alvarà, tra Roma e Milano quello di arte moderna e contemporanea diretto da Mariolina Bassetti. Non solo: molte risorse andranno alla vendita a trattativa privata.



Nata a Firenze da famiglia di antica nobiltà a 12 anni Clarice è già in viaggio per tutto il mondo sulla scia del padre, ufficiale di Marina e poi manager Olivetti. Poliglotta, diretta, veloce, organizzata, ha un passato poliedrico: da studentessa in giurisprudenza a guida turistica per il Touring Club. Ha solo 23 anni quando fa il suo ingresso in Sotheby's Londra. Dopo il matrimonio e la nascita di due bambini si riaffaccia nel 1992 nel mondo del lavoro come capo del dipartimento di arte moderna e contemporanea di Christie's Italia, un'esperienza costellata di successi, tra cui la vendita del Codice Hammer di Leonardo da Vinci acquistato da Bill Gates per oltre 30 milioni di dollari: la più alta somma pagata per un manoscritto.
Ma Clarice ama viaggiare, conoscere nuovi mondi e presto si rimette in gioco. Prima il gruppo Prada, poi Ferragamo «Sono trasversale e mi piace entrare nella cultura a tutto campo: moda, arte, design, architettura, musica».